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“Per un Welfare sostenibile – Il valore che tiene insieme le comunità”: alla Lumsa un convegno sugli ultimi trent’anni del sostegno ai più fragili

Il Dipartimento di Giurisprudenza Economia Politica e Lingue moderne dell’Università LUMSA di Roma ha organizzato per domani, martedì 8 luglio 2025 dalle 9:30 alle 13:15 il convegno “Per un Welfare sostenibile – Il valore che tiene insieme le comunità”. L’incontro si terrà presso la Sala Giubileo (Via di Porta Castello 44) e avrà come obiettivo quello di approfondire l’evoluzione del sistema assistenziale negli ultimi trent’anni, la sua base normativa (D.Lgs. 381/1991) e il suo ruolo nell’inclusione e nella promozione del benessere collettivo.

lunedì 7 luglio 2025

Il contesto.

 

Il Lazio occupa il sesto posto in Italia nel Welfare Italia Index 2023, superando regioni storicamente forti come Veneto e Lombardia. Un risultato importante, considerando che la costruzione del sistema sociale regionale è recente (avviata solo nel 2019 con il piano Prendersi cura, un bene comune) e che ha dovuto affrontare pandemia e crisi dei rifugiati. In regione la povertà relativa colpisce il 5,5% delle famiglie, meno della media nazionale (12,2%). Ma persistono sacche di povertà cronica o intermittente, che interessano circa il 28% dei nuclei più fragili, più della media nazionale (24,4%). La povertà alimentare minorile è allarmante: il 4,5% dei bambini e ragazzi non consuma almeno un pasto proteico al giorno. Secondo dati ISTAT 2024, la popolazione over-65 è in continua crescita: rappresenta oggi il 24,3% dei residenti (oltre 14 milioni in Italia), metà dei quali ha più di 75 anni. L’indice di vecchiaia è quasi raddoppiato in 20 anni (+64 punti). Solo il 40% circa delle persone over-65 usa Internet regolarmente, contro quasi il 90% degli adulti 25–64 anni e il 98% dei giovani 16–24 anni.

 

Il programma:

 

9:30 – Apertura e saluti di Francesco Bonini, Rettore Università LUMSA

10:00 – Introduzione a cura di Luciano Pantarotto, Presidente Confcooperative Federsolidarietà Lazio, e Filippo Giordano, Direttore del Dipartimento di GEPLI dell’Università LUMSA, sulla narrazione della cooperazione sociale.

11:00 Buone pratiche. Confronto tra la Direttrice Direzione regionale Lazio Inclusione Sociale Ornella Guglielmino, la Direttrice Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale Michela Micheli, e la rappresentante del Forum Terzo Settore Lazio Daniela Moretti. A coordinarli Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio.

12:00 – Contributi istituzionali (ancora in attesa di conferma). Marco Olivieri, Presidente AGCI Lazio Imprese Sociali, modererà gli interventi di Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Massimiliano Maselli, Assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio; Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale; Barbara Funari, Assessore Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale; Lamberto Bertolé, Assessore Welfare e Salute del Comune di Milano.

13:00 – Conclusioni e light lunch a cura della cooperativa Cassiavass.

 

Le posizioni in campo. «Siamo il punto di incontro tra il bisogno delle persone più fragili e la capacità di risposta concreta dei territori – afferma Marzia Toja, vicepresidente Confcooperative Federsolidarietà Lazio –. Ogni giorno, nelle nostre strutture e nei servizi domiciliari, nelle scuole e nelle spiagge inclusive, costruiamo coesione sociale e generiamo benessere, anche dove lo Stato e il mercato faticano ad arrivare. Ma per garantire qualità, continuità e sostenibilità, è necessario che la Pubblica Amministrazione riconosca pienamente il nostro ruolo: non solo sul piano valoriale, ma anche economico. Il valore aggiunto che portiamo – in termini di prossimità, personalizzazione degli interventi, occupazione inclusiva e capacità di innovazione sociale – deve essere riconosciuto con contratti giusti, tariffe adeguate e tempi certi nei pagamenti. Non chiediamo privilegi. Chiediamo equità, corresponsabilità, e il coraggio di considerare il welfare non come un costo, ma come un investimento. La cooperazione sociale è pronta a fare la sua parte, oggi più che mai. Ma non può farla da sola».

 

«La sostenibilità del welfare richiede visione e progettualità di lungo termine, ma deve cominciare da oggi – così Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio –. Per il sistema della cooperazione sociale è fondamentale garantirne la tenuta nel presente e nel futuro. Non possiamo permetterci di indebolirlo, come purtroppo sta accadendo: la sola resilienza non basta più. È necessario lavorare insieme, istituzioni, territori, famiglie e organizzazioni, per rafforzare le cooperative sociali e l’economia di prossimità che rappresentano. Solo così potremo potenziare il loro impatto straordinario sulle comunità, in termini sia economici che sociali.”

«La capacità dei sistemi di welfare locale di garantire un’efficace risposta ai crescenti fenomeni di esclusione e vulnerabilità sociale dipende dalla qualità della collaborazione tra istituzioni pubbliche e terzo settore – spiega Filippo Giordano professore ordinario di Economia aziendale e direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia, Politica e Lingue moderne dell’Università LUMSA –. In questo contesto, se il terzo settore è chiamato ad innovare la sua proposta di valore, il pubblico è chiamato a riconoscere il valore sociale ed economico della cooperazione elaborando un modello di governance (norme e sistemi di finanziamento) che ne garantisca la sostenibilità. Il convegno ‘Per un welfare sostenibile – il valore che tiene insieme le comunità’ rappresenta un momento di riflessione e confronto su questo tema».

 

«Sarà una giornata dedicata all'apporto fondamentale e al valore dell'attività di welfare solidale che svolge la Cooperazione sociale nel nostro Paese e nelle comunità locali – dice Marco Olivieri, Presidente AGCI Lazio Imprese Sociali –. Dalla complessità dell'organizzazione interna alle varie, indispensabili certificazioni e le valutazioni di qualità del servizio da offrire, alla formazione di alto livello per i propri operatori con rilevanti professionalità, si metterà in luce il lavoro estremamente significativo delle cooperative, dove le attività svolte a favore delle persone non possono assolutamente interrompersi. Ogni euro speso e investito dalle Pubbliche Amministrazioni per il sociale registra, inoltre, un effetto moltiplicatore in chiave occupazionale e di integrazione non solo per le persone svantaggiate o con disabilità, ma per la intera società e la sua coesione».

 

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